Titolo opera: Elixir…Vindis

Codice: 029

Artista: Ferzini Franco – Parma/Torino

Anno opera: s.d.

Nazione: Italia

Supporto: carta

Tecnica: mista

Dimensioni: 50x70 (51x71 cm con cornice e vetro)

Stile:  concettuale

Corrente artistica:  contemporanea

 

Descrizione: firmata dall'autore sul fronte.

 

Biografia:

Franco Ferzini è nato a Torino nel 1953, ma originario dell'appennino parmense. nel 1980 ottiene il diploma di laurea presso l'Accademia Albertina di belle Arti di Torino. Docentedi scultura e anatomiasi occupa di integrazione arte/natura e bioenergetica. Con la denominazioneArtexplore ha partecipato a spedizioni con installazioni nel territorio montano (Sierra Nevada track, 1980 - Colonna di ghiaccio a 4000 metri, Breithorn, 1981 - Appunti bio-energetici nell'appennino parmense, 1983 - 14 colonne sulla strada di Annibale, 1985 ecc.)

 

 

 

 

Esposizioni personali ed installazioni:

 

1983 Antichi Chiostri, installazione Torino.
1984 Promotrice delle Belle Arti, Torino.
1985 "Incompatibilità", Scuola di Giornalismo,Torino.

1986 "Necropolis, Centro Culturale Il Triangolo," Torino.

1986 "Pietre Runiche, installazione, laboratorio di lettura psicoanalitica, Torino.
1986 "La via di Annibale", installazione, Centro le Serre, Grugliasco Torino.
1987 "Muesta de Arte Joven", Real Jardin Botanico, Madrid.
1988 "Il Pesante", Cabaret Voltaire, Torino

 

Critica:

  L'ansioso, romantico sondare temi «archeologici» (il sarcofago, la stele) e inerenti

  la tecnologia della scultura che ha impegnato recentemente Ferzini e stato ora

  passato al setaccio di un severo filtro intellettuale, ove delle cose, della storia, dei

  luoghi amatissimi permane, suadente, soltanto un'eco d'intonazione francescana.

  Alchemico, anche, Ferzini; convinto che il posto dell'artista sia tra i corifei (attendibili)

  del dramma naturale: ad essi è data ad un tempo conoscenza a priori, intuitiva, e pur

  sempre rinnovata, quasi sbigottita, delle pieghe più riposte d'una vicenda cui, agli

  occhi degli astanti, non resta che l'esplosiva enunciazione. Arte come generosa

  disposizione ad offrire alla vita l'occasione di agire.                                                                                                                                                       

   E vero, il foglio di carta umilissima si tramuta, se imbevuto d'olio minerale, in ipnotica

  icona bizantina, o magari barbarica foglia d'oro iridescente. Ma intanto ciò che conta

  nell'odore, il grasso che tutto contamina, Environnement  cui non è possibile sottrarsi.

  Soltanto chi vuol limitarsi all'osservazione sa, tratto in inganno dai grafemi, dalla

  preziosità cui giungono gli ultimi quintessenziati lavori di Ferzini: ma cos'è l'arabesco

  percorso dall'aceto raggrumato sulla carta sensibile, che cosa la cromia della pagina

  trattata, di fronte al potere bioenergetico della natura-naturans che trovo in Beuys il

  medium più convinto? Quella stessa materia fintamente quieta in un supporto, in realtà

  iperattiva, metamorfica come il miele, che, cristallizzato, si trasforma in pietrificato

  vortice marino. Occorre ricondurre la gamma cromatica alla monocromia ideale della

   materia impiegata. Solo simbolicamente lo iodio piegato a istanze pittoriche, mentre

  concettualmente solare multiforme elemento, la cui azione variegata è enfatizzata dal

  campo d'azione diversificato anche nella struttura materica.                                                                                                                                                                                                                                          .     `    `

  L'artista-sciamano dispone di pochi, ma eclettici elementi: la pietra selvaggia e si

   sentinella, confine, ma anche sfida e grido di guerra. Il tronco si erge totemico, salvo poi

   tramutarsi in ritmico percorso orizzontale. Il tutto, ancora una volta, a testimonianza che

  la ristrettezza del mezzo non significa necessariamente povera espressiva: che anzi il

  linguaggio si fa più pregnante se composto da pochi, modulati vocaboli.

                               .

 

  Rivo1i,26 aprile 1988                                                                           Franco Fanelli