Titolo opera: “At the time of writing”

Codice: 0198

Artista: Amelia Etlinger - New York  

Anno opera: Milano , giugno 1974

Nazione: USA

Supporto: carta

Tecnica pittorica: ciclostile,  con  macchina da scrivere e riprodotta in stampa

Dimensioni: 2 copie 24,5x34,5 cm.

Stile:

Corrente artistica: Nuova scrittura

Descrizione: n. 3 della collana “La nuova scrittura” all’insegna del Mercato Del Sale – Vincenzo Ferrari editore – Via Borgonuovo 20 – Milano

Didascalia: In occasione della mostra di Amelia Etingler al MercatoDel Sale - Milano

 

Biografia:

Betty Danon racconta di Amelia Etlinger: «La mia assidua corrispondente Amelia Etlinger soffriva di terrori notturni e d'insonnia. 

Per divertirla e sedarla volevo inventare per lei  un "fairy tale"speciale ambientato in un paese immaginario sopra l'arcobaleno che ho chiamato Rainbowland. Questo racconto cominciato così bene, non ho mai potuto finirlo. Invece le mandai la mappa di Rainbowland da esplorare.

 

 La sua reazione fu così festosa che mi sentii quasi obbligata di continuare a mandarle lavori di questo genere. Le mandai in seguito un biglietto d'invito per due per fare un viaggio In RL, con una nota dicendo che era pericoloso attardarsi nel settore blu (per non prendere i blues, la malinconia).

 La reazione fu ancora più forte e così spedii un altro lavoro e così di seguito.  

Questi lavori, li facevo anche per me li mettevo man mano in un cassetto separato e non li facevo vedere a nessuno, come se me ne vergognassi. Erano così diversi dai miei soliti lavori in bianco e nero e asettici, così rigorosi, così seri. Questi erano giocosi, colorati, scherzosi, 

pieni di calore e di gioia di vivere. 

 

Quando ne ebbi tanti, capii che non erano una parentesi soltanto, ma qualcosa di molto più serio. Avevo trattato questo paese come un vero paese da ufficializzare, con la sua mappa, i suoi francobolli, le sue origini, le sue tessere di cittadinanza, i suoi aforismi. E i suoi koan... Ho raccolto tutti questi lavori in un libro che ho intitolato Rainbowland.»

 

QUELLE ARTISTE DA COLLEZIONE 

Una donazione come ultimo atto di una catena intrecciata al femminile: è questo il senso del lascito di Mirella Bentivoglio al Mart di Rovereto. L'artista e critica romana (ma nata a Klagenfurt nel 1922), ha infatti regalato al museo la sua collezione e il suo archivio, che oggi compongono un'emozionante mostra, aperta fino al 22 gennaio. E gran parte delle opere qui esposte le sono state a sua volta donate, dal 1972 ad oggi, da quelle che possiamo definire le sue compagne di strada, le artiste che, in ogni parte del mondo, hanno partecipato, insieme alla stessa Bentivoglio, al movimento della Poesia Visiva. Nata negli anni Sessanta, questa corrente artistica ha l'obiettivo di far emergere i legami sottili e sotterranei che intercorrono tra le immagini e il linguaggio. Ed è proprio il caso di dire che la Bentivoglio ha restituito alle donne la parola. A raccontarlo sono i numeri: nel 1969 alla grande mostra dedicata agli esponenti di "poesia ottica", allo Stedelijk Museum di Amsterdam, la presenza femminile raggiungeva a malapena il 2 per cento. Dopo le sue indagini sul campo, le mostre annuali che lei stessa chiama "censimenti internazionali", iniziate al Centro Tool di Milano e culminate in una leggendaria esposizione in occasione della Biennale di Venezia del 1978 e poi in una serie di eventi in giro per il mondo, le cose cambiarono radicalmente: dal 2 al 20 per cento le donne invitate alle mostre, e via via un'attenzione constante verso il côté rosa del movimento.

Qui a Rovereto di artiste ce ne sono più di 100, autrici delle circa 300 opere che compongono l'esposizione. Ci sono russe e australiane, greche e giapponesi, brasiliane e americane. Con tutte la Bentivoglio è entrata in contatto personalmente. Scrivendo, naturalmente. E spesso le lettere che si scambiano queste artiste, così attente a tenere insieme testi scritti e immagini, sono piccole opere. Come quelle dell'americana Amelia Etlinger con le sue buste e i fogli su cui tesse grovigli di fili colorati che incorniciano e, nello stesso tempo, nascondono la parola.

Il ricamo è una tecnica collegata da sempre al passatempo femminile. E qui lo utilizzano in molte. Ma è il loro destino di artiste libere, e spesso anche ribelli, che hanno scelto di cucire.

Tra le "merlettaie" ecco Francesca Cataldi autrice di inquiete cancellazioni con il filo di catrame; Anna Paci che confronta le piante delle prigioni con i modellini dei lavori a tricot; Maria Lai, la grande artista sarda, classe 1919, che da sempre tesse incanti preziosi, leggende di fili dorati. Ecco in mostra i suoi libri-scalpi, intrecciati con i capelli, e le sue indimenticabili pagine cucite. Che ci rivelano due elementi costanti: il rapporto con il corpo e quello con l'oggetto-libro. A valorizzare il primo ci pensa la brasiliana cresciuta a Parigi Anesia Pacheco E Chavez che ha chiaro come O centro del corpo siano i genitali femminili, ma anche Ketty La Rocca e la stessa Bentivoglio: entrambe hanno identificato la curvatura della lettera J con corpo e inconscio.

Tra i libri si può far centro anche con la forza dell'assenza: ci riescono quello in vetro della giapponese Izumi Oki e quello gigantee vuoto di Dora Tass, capaci di riflettere e contenere il mondo. Ci sono donne che si narrano e donne che raccontano il mondo: la Sventagliata di mitra di Anna Esposito rende un orpello femminile testimone di tragedie. E la dittatura è messa nel sacco dalle piccole scatole di carta colorate di Rimma Gerlovina che arrivavano clandestinamente alle mostre della Bentivoglio dal blocco sovietico. Contengono lettere in cirillico, un'allusione ai regimi che imprigionano proprio ciò che questa grande avventura intellettuale ha liberato: pensieri e parole.


Titolo opera: Arte postale

Codice: 0198 A

Artista: Amelia Etlinger (1933-1987)- 44 Barney Road, Clifton ParK -12065 New York – U.S.A. 

Anno opera: s.d.

Nazione: U.S.A.

Supporto: carta

Tecnica pittorica: mista su carta per posta aerea

Dimensioni: 18x18,5 cm.

Stile: Arte postale

Corrente artistica: Mail Art

 

Descrizione: Nel retro della busta di posta aerea, piccola opera con un cuore sotto nastro adesivo  su fondo rosa pastello, non firmato dall’autrice, ma compare solo il nome nel fronte come mittente e inviato a Stelio Rescio