Titolo opera: s.t.

Codice: 012

Artista: Bellucci Toni (1953) Gubbio Gruppo A3

Anno: s.d.

Nazione: Italia

Supporto: ferro e altri materiali

Tecnica: scultura

Dimensioni: 35x24

Stile: Nuova scrittura

Corrente artistica: scrittura-materia-colore

Stato conservazione: buono

Ubicazione opera originale: magazzino temp. Costante gradi 16/18, piano alto scaffale 2 basso

Descrizione: non compare nessuna firma

Didascalia, info: fa parte del il Gruppo A3

Biografia:

Toni Bellucci è nato il 21.03.1953 a Gubbio (PG) dove vive e lavora. Nel 1971 si diploma Maestro d’Arte, “Sezione Legno”, presso il locale Istituto Statale d’Arte. Nel 1973 ha conseguito la maturità d’Arte applicata (sezione tessuto) presso l’istituto Statale d’Arte di Gubbio. Frequenta i corsi di scultura presso l'Accademia di belle Arti 'Pietro Vannucci' di Perugia. Collabora come assistente nello studio dello scultore Aurelio De Felice. Nel 1976 fonda insieme a Boldrini e Sannipoli, il Gruppo A3 (Ambiente Azione Arte). Insieme al Gruppo A3 partecipa a varie manifestazioni, tra le quali la Biennale d’Arte, “Gubbio ‘76”, a cura di Enrico Crispolti; in quell’occasione incontra Mirella Bentivoglio, con la quale instaura una costante collaborazione. Da quel momento si dedica alla ricerca ed alla sperimentazione utilizzando i più svariati materiali.

Toni Bellucci, la cui ricerca artistica è indirizzata con diverse tematiche, all’idea della conservazione e dell’archiviazione dei segni linguistici. Dagli anni Settanta, infatti, Bellucci sviluppa un linguaggio immaginario, che evoca scritti e immagini di antiche popolazioni, composto da simboli fantastici tracciati sui più vari materiali, come: ferro, cementi colorati, stucchi, colle, cere, carta, tela, legno, vernici varie e piombo. Il fuoco, il piombo, il solfato di rame sono materiali presenti in tutti i lavori esposti. Elementi che tornano nell’opera di Bellucci anche come riferimento ai quattro elementi della natura - aria, acqua, terra e fuoco - uniti ai tre principi alchemici - mercurio, zolfo e sale. La ricerca di Toni Bellucci, dedita a un lavoro di sperimentazione materica, è iniziata negli anni Settanta-Ottanta, attraverso l’assemblaggio di materiali grezzi. Sarà alla fine degli anni Settanta che lo studio sulla materia porterà l’artista a soffermarsi sul valore delle tracce lasciate dagli uomini, come testimonianza del loro esistere. Da qui l’approfondita ricerca sugli antichi modelli della scrittura e sul suo imprimersi nelle svariate forme della materia.

 

Testi critici, note e considerazioni di vari autori, tra i quali, Mirella Bentivoglio, Valentino Biagioli, Cesare Coppari, Maurizio Cesarini, Alberto D'Atanasio, Aldo Iori, Agnese Miralli, Vitaliano Angelini, Ettore Sannipoli, John O’Brien, saranno consultabili in galleria.

 

Scrive all’artista, Valentino Biagioli: ”Caro Toni… visitare il tuo studio è stato un momento di grande emozione che non provavo da tempo. Ti ringrazio. Partecipare il tuo linguaggio così articolato, le dinamiche compositive di memorie storiche ben precise, non necessita un dibattito critico forzoso, perché il risultato formale raggiunto, particolare, determina stima e accettazione poetica di quanto esprimi. Poetica che nel continuo sviluppo della scrittura-materia-colore fa emergere una analitica ricerca antropologica importante per coniugare cultura e coscienza della propria dimensione spazio- tempo. Che, ritengo, fra le necessità di questo momento storico. Ti conosco da molto tempo, conosco la serietà operativa, l’onestà intellettiva, l’integrità morale che mi fanno seriamente pensare che tu abbia raggiunto un importante ruolo nel panorama artistico contemporaneo. Spero con questa mia essere di auspicio per il proseguo del tuo lavoro”.

 

Ha tenuto mostre personali, soprattutto in sedi pubbliche e centri di sperimentazione:

 

1975 Gubbio ’75, Circolo Eugubino, Gubbio.

1976 Circolo ciitadino, Iesi.

1979 Centro d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona.

1980 Palazzo dei Consoli, Gubbio.

1982 Centro di Sarro, Roma.

1985 Sala Uno, Roma.

1994 Palazzo Ducale, Gubbio.

1994 Palazzo Vecchio, Merano.

2001 La Cuba d’Oro, Roma.

 

Ha preso parte a numerose collettive in Italia e all’estero, tra l’altro:

 

1981 Expo Arte, Bari.

1990 Arte Fiera, Bologna.

1993 Fiera di Cagliari, Sardegna.

1993 Fiera di Magonza, (Minipressen Messe).

1993 Arte Fiera, Bologna.

 

Rassegne:

 

1982 Sedi pubbliche australiane: Perth, Sidney, Melbourne.

1983 Sedi pubbliche brasiliane: Istituti Italiani di Cultura di san paolo e Rio de Janeiro.

1996 Sedi pubbliche statunitensi: The Bewery, los Angeles (USA).

2001 Sedi pubbliche francesi: Musée Atelier Adzak, Parigi.

1976/86/92 Biennali Eugubine, Gubbio.

 

 

Ha partecipato a varie Rassegne sul libro e sulla scrittura. Ha esposto più volte in Italia i documenti del “Progetto Condotto”, di natura territoriale, in cui è stato impegnato negli anni Settanta con altri 2 artisti eugubini. Una delle sue produzioni s’ispira soprattutto agli archetipi scrittori delle Antiche Tavole Iguvine, ed è affidata ai più svariati materiali (cera, legno, stucco, gesso, ferro).

 

( fonte http://www.livegubbio.it/profilo/toni.bellucci)

 

 

 

Pubblicazioni:

 

2015 - GIORNATA DEL CONTEMPORANEO, AL TEATRO ROMANO LA MOSTRA “TOTA PULCHRA” - Dal 10 ottobre al 10 novembre.

GUBBIO – È con una mostra dedicata all’archeologia fantastica che Gubbio prende parte anche quest’anno alla Giornata del Contemporaneo, il grande evento dedicato all’arte contemporanea e al suo pubblico da AMACI.

“Tota pulchra. Archeocontemporaneo” è il titolo dell’esposizione che verrà inaugurata alle ore 17.30 di sabato 10 ottobre presso l’Antiquarium del Teatro Romano, dove rimarrà aperta tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 18.30 sino a martedì 10 novembre 2015.

Le teche dell’Antiquarium si aprono per accostare ai reperti archeologici ivi custoditi le creazioni di Omero Angerame, Toni Bellucci, Mario Boldrini, Antonella Capponi, Maimuna Feroze Nana, Elio Licata, Francesca Manfredi, Lydia Predominato, Marilena Scavizzi, Luciano Tittarelli, Gabriele Tognoloni, Maddalena Vantaggi, Corrado Vinciarelli.

Oltre a presentare i lavori di questi tredici artisti, l’evento offre così al visitatore l’occasione di cogliere il dialogo, a volte palese altre volte quasi segreto, tra ricerca artistica contemporanea e ricerca archeologica.

 

L’evento mira a celebrare sin dal titolo questa prossimità tra oggetti di culture tra loro temporalmente lontane. Lungi dal rinviare all’antico inno mariano, Tota pulchra unisce la parola usata dai latini per denotare “bellezza”, pulchra, a quella utilizzata dagli antichi Umbri per nominare la “comunità cittadina”, Tota.

A venir dunque magnificata nelle forme dell’arte contemporanea è anzitutto la bellezza dell’antica tota iguvina documentata dai suoi archeologici resti.

 

L’espressione “Tota pulchra” gioca con il senso delle parole ricostruito da glottologi e linguisti un po’ come le opere in mostra giocano con l’immagine del passato ipotizzabile a partire dai reperti archeologici, aprendo così il discorso dell’esposizione a quell’archeologia fantastica posta da Omar Calabrese a fondamento dell’edificio poetico della nostra età Neobarocca.

Oltre a quello del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, l’iniziativa si avvale del patrocinio della Soprintendenza Archeologica dell’Umbria e del Comune di Gubbio ed è stata resa possibile dal contributo di Tecla Costruzioni in legno, Studio Toni Bellucci Gubbio e Golosita’ Umbre Prodotti Tipici dell’Umbria Fossato di Vico.

La mostra accompagnata da un catalogo con testi di Luana Cenciaioli, funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, Augusto Ancillotti, assessore alla Cultura del Comune di Gubbio, Roberto Borsellini, funzionario culturale presso il Comune di Gubbio, e di Cesare Coppari, curatore dell’esposizione, presenti all’inaugurazione insieme agli artisti .